La guerra contro la Russia
In questi giorni non si fa altro che parlare del caro bollette, del prezzo del gas, del petrolio, della guerra Russo-Ucraina e di che fine faremo. Ovunque. Nei salotti televisivi, nei telegiornali, per strada. Tutti parlano, politici, commentatori, intellettuali, giornalisti. Tutti parlano a nome degli italiani. Ma qualcuno di questi ha mai parlato con gli italiani? Quelli veri, quelli che ogni giorno vanno a lavorare, a fare acquisti, cioè quegli italiani che vivono la quotidianità? Da quello che sento, no. In virtù della mia attuale attività mi trovo, tutti i giorni, a parlare con gente comune, di varia istruzione, posizione sociale, agiatezza ed estrazione politica. Posso dire rappresentativa del Paese, tale da formare un pensiero da cittadino generico medio. Ebbene ecco la sintesi.
La Russia ha aggredito l’Ucraina. Bene, anzi male.
L’Ucraina è un Paese della Nato? No.
L’Ucraina è un Paese della UE? No.
Esiste qualche patto di mutuo soccorso fra l’Ucraina e noi (italiani, europei o occidentali in genere)? No.
Parliamo quindi di una guerra fra due Paesi europei: Ucraina e Russia (europea tranne la parte aldilà degli Urali che è asiatica).
Due membri della stessa famiglia (se vogliamo considerare l’Europa – come continente – un’unica famiglia) che litigano. In questi casi tutti gli altri membri della famiglia cercano di mettersi in mezzo per cercare di farli smettere, difficilmente si schierano a favore dell’uno contro quell’altro, almeno in famiglia queste cose non succedono. A meno che qualche altro parente (al di fuori della famiglia ristretta si mette a soffiare e ad istigare), in questi casi, spesso, la famiglia si frantuma!
Bene, anzi male. Veniamo alla guerra.
Senza entrare nel merito della guerra giusta o sbagliata, bisogna tenere conto che quando un Paese decidere di muovere guerra, principalmente, deve verificare 3 cose:
1) potrà sostenere la guerra dal punto di vista economico?
2) potrà sostenere e accettare migliaia e forse centinaia di migliaia di morti?;
3) ha l’appoggio incondizionato del popolo?
Verificati questi 3 quesiti, se le risposte sono tutte affermative bene, anzi male, potrà fare guerra. Giusta o sbagliata che sia (per me sempre sbagliata) sarà guerra.
Ma, se almeno una di quelle risposte sarà negativa, un Paese che inizierà ugualmente una guerra sarà, sicuramente, governato da una dittatura.
Veniamo a noi. La Russia ha iniziato una guerra contro l’Ucraina (non all’EU, non alla Nato, non all’Italia). L’Italia, insieme all’EU ha dichiarato guerra (al momento solo economica – leggasi sanzioni –) alla Russia. Ritornando ai tre quesiti sopradetti, l’Italia e l’EU hanno verificato le risposte? Non mi sembra.
L’Europa e l’Italia ha le finanze per mantenere a lungo la guerra (leggasi sanzioni) contro la Russia, Non mi pare visto che non sappiamo come riscaldarci ed abbiamo organizzato un certo razionamento;
potrà sostenere migliaia o centinaia di migliaia di morti (leggasi aziende che chiudono artigiani ridotti alla fame e operai a spasso), non mi pare;
hanno chiesto se il popolo è disposto a sacrificarsi fino allo stremo per una guerra che, nella maggior parte dei casi non è sentita come propria? Non mi pare, visto che un sondaggio dice che il 51% degli italiani sono contro questa guerra (leggasi sanzioni) contro la Russia. Allora bisogna pensare che l’Italia e l’EU è governata da dittatori.
E allora mi chiedo: che differenza c’è fra la Russia, Paese dittatoriale e noi?
Tanto, a morire non sono coloro che decidono di fare la guerra, quanto chi sta al fronte!
Forse dovremmo riflettere un po’ di più prima di agire.
Salvatore Calderaro
07/09/2022