LA CACCIATA DI DRAGHI
Sulla “cacciata” di Draghi dalla presidenza del consiglio non ho voluto dire nulla (no che a qualcuno importasse di ciò che penso). Ma visto che molti dei politici, giornalisti e commentatori italiani sono di una disonestà intellettuale che non si trova in nessuna parte del mondo, voglio dire la mia.
Draghi NON è stato cacciato né dal M5S né dalla Lega né da Forza Italia.
Draghi si è cacciato da solo!
Ora, senza entrare nel merito della vicenda analizziamo i fatti, che generalmente sono insindacabili.
Era cosa risaputa che il M5S non voleva il termo-valorizzatore a Roma. Draghi – ricordo che lui era a capo di un governo di unità nazionale, inserisce tale termo-valorizzatore nel decreto aiuti (mi chiedo che c’entra – ma lasciamo perdere). Sul provvedimento mette la fiducia (cioè: caro M5S o tu ti pieghi al mio volere o vi mando tutti a casa). Il M5S alla camera vota la fiducia al governo ma non il provvedimento. (A mio avviso vuol dire: caro Draghi non continuare su questa strada o andremo a sbattere). Avvisato di ciò, anziché stornare il termovalorizzatore dal provvedimento, anche al Senato, dove non è possibile disgiungere il voto di fiducia dal voto sul provvedimento, Draghi rimette la fiducia! Era scontato che il M5S non lo avrebbe votato. Draghi lo sapeva ed ha continuato la rotta verso l’iceberg.
In ogni caso ha ottenuto la fiducia del senato e a stragrande maggioranza e, nonostante ciò, si è dimesso. Ricordo che il suo non era un governo politico ma di “unità nazionale” voluto da Mattarella, di conseguenza poteva andare avanti tranquillamente, anche perché il M5S non sarebbe uscito dal governo. Rimandato alle camere da Mattarella, per essere certo di non ottenere la fiducia Draghi, prende a sonori schiaffi non solo il M5S, ma anche la Lega, che fino a quel momento non aveva manifestato alcun nervosismo né nei confronti di Draghi né del governo.
Ma non basta, nonostante Forza Italia e la Lega gli dicono di andare avanti senza il M5S, egli sceglie la risoluzione voluta dal PD e presentata da Casini che impegnava il governo ad andare avanti con tutto il carrozzone esistente, M5S compreso.
Anche mio nipote di 4 mesi capirebbe che Draghi vuole andare a casa. Ebbene, nonostante ciò ottiene la fiducia (una fiducia di minoranza, ma l’ottiene – quante volte durante la prima repubblica i governi sono andati avanti con fiducia di minoranza). Ricordo ancora una volta che il suo era un governo di “unità nazionale” e NON politico. Quindi…
Se qualcuno vuole confutare questi fatti avanti, ma, vi prego, con la massima onestà intellettuale.
Salvatore Calderaro
30/08/2022