4 MARZO 2018
(TUTTI AL VOTO)
Domani a mezzanotte si chiuderà una delle campagne elettorali più cruente che ricordi.
Tutti contro tutti, senza esclusione di colpi. Dove la frase più sentita e pronunciata dai vari leaders politici è stata: “gli altri sono meno bravi di noi”.
Poi ci sarà un giorno di pausa, di riflessione, di tregua, prima della tempesta. Si proprio così: la tempesta. Dal 5 marzo tutto cambierà. Il 5 marzo sarà il giorno della liberazione, l’inizio di una nuova era. Tutti si aspettano tutto.
Cosa vogliamo aspettarci da una Nazione nata da un atto di violenza. Quello fatto da quell’inetto ed incapace di regnante di casa Savoia, nell’unificare il Paese non ha fatto un atto d’amore, come si vuol fare intendere, ma un atto di vera e propria violenza. Stretto dai debiti, sull’orlo del fallimento, ormai in mano ai ricchi banchieri tedeschi, il “povero” monarca non aveva scampo; dichiarare il fallimento dello stato Sabaudo o invadere il più ricco ed avanzato Sud. Così è nata l’Italia, a seguito di violenze, carneficine, prima ad opera di quel delinquente dalle orecchie mozzate, ladro di cavalli, tal Giuseppe Garibaldi e poi, dalla specialità della fanteria del neonato esercito italiano, più comunemente conosciuto come corpo dei bersaglieri, il più amato dagli italiani, che ha soffocato nel sangue la ribellione delle Regioni del sud.
COSA VOGLIAMO ASPETTARCI da Paese la cui forma di governo (repubblica - unica cosa sensata) nata però dall’inganno, dai brogli elettorali dei comunisti a danno della monarchia.
COSA VOGLIAMO ASPETTARCI da una classe politica che in carenza di principi, di argomenti veri ed importanti agita, ancora, lo spettro di colui che fu e mai più ritornerà.
Comunque andrà Il 4 marzo ci addormenteremo asini, alcuni si risveglieranno cavalli, mentre tutti gli altri ci risveglieremo somari (animali da soma). Come sempre.
Il 4 marzo tutti al voto!
01/03/2018