L’ITALIA E IL TRATTATO DI DUBLINO

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L’ITALIA E IL TRATTATO DI DUBLINO

In questi giorni i media, sia carta stampata sia audio-video, stanno ponendo l’accento sul fatto che alcuni Paesi dell’Unione Europea come Francia e Austria, sia Paesi non comunitari, come la Svizzera, hanno chiuso le frontiere agli immigrati, o addirittura, come nel caso della Svizzera ne vieta persino il transito. Tutti gridano allo scandalo. Molti benpensanti nostrani si mostrano indignati e sconcertati di fronte al comportamento di questi Paesi. Si sentono traditi dalla “madre” Europa, li accusano di aver lasciato sola l’Italia e di aver sospeso autonomamente il trattato di Schengen. Ma questi buontemponi ignorano alcune cose fondamentali.

Primo, ogni Paese può sospendere la convenzione a proprio insindacabile giudizio, vedi l’Italia durante il G8 di Genova e de L’Aquila o altri Paesi come la Norvegia, la Polonia o la Francia;

Secondo, in realtà questi Paesi non hanno sospeso il trattato. Il trattato, infatti prevede la libera circolazione all’interno dei Paesi aderenti dei cittadini dei Paesi aderenti;

Terzo, gli immigrati che si sono presentati ai valichi NON sono cittadini italiani o appartenenti ad uno dei Paesi membri del trattato di Schengen, pertanto ogni Paese è libero di comportarsi come meglio crede;

Quarto, l’Italia, insieme a tutti i Paesi dell’UE, ed altri, come la Svizzera, ha firmato il trattato di Dublino, quello che in questi giorni il ministro degli interni francese reclama. Questo trattato prevede, al fine di evitare che il richiedente asilo presenti la domanda in più Stati, “….la esamini lo stato dove il richiedente ha fatto ingresso nell’Unione… I richiedenti asilo hanno diritto a rimanere nel paese di arrivo anche se non hanno regolari documenti d’ingresso e a essere assistiti”.

Ora, considerando che questi immigrati sono entrati nell’UE dal suolo italiano, l’Italia ha l’obbligo di tenersi i richiedenti asilo fino a che la loro domanda non venga esaminata e completata dal Paese europeo per il quale è stata presentata. A domanda accettata il rifugiato ha diritto a lasciare l’Italia o, eventualmente, in caso di diniego, ad essere rimpatriato.

Detto ciò, i Paesi che hanno chiuso le frontiere ne hanno tutto il diritto. Gli immigrati di cui stiamo trattando, o sono clandestini e pertanto ogni Paese è libero di accettarli o meno, o sono richiedenti asilo ed in questo caso devono permanere in Italia fino alla conclusione della pratica.

Non sono gli stati europei che fanno ostruzionismo. Forse è il caso che il nostro governo cambi atteggiamento nei confronti degli immigrati. E questo sia per il bene degli italiani sia e soprattutto per il bene di questa povera gente che oltre a privarsi di tutti i loro beni, rischiano la vita per arrivare in una Europa. Un Europa dove tutti sono bravi a parlare e a predicare carità e fratellanza, ma che al momento di concretizzare cominciano con i “distinguo”. Mentre in Italia è emergenza.

Sveglia Renzi.

15/06/2015

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