UNIONI CIVILI. CONQUISTA CIVILE?
In questi giorni non si fa altro che parlare delle unioni civili. I parlamentari italiani per la prima volta dalla costituente sono a lavoro giorno e notte per trovare un accordo per approvare questa legge come se ciò fosse la soluzione per tutti i mali del nostro Paese, tanto, da mettere in gioco lo stesso governo, (non so quanto sia morale porre la “fiducia” su una questione etica, di coscienza). L’affermazione più comune che si sente in questi giorni è: “la legge sulle unioni civili è una conquista di civiltà”. Mi chiedo, come si fa a stabilire se una cosa è civile o meno, chi decide se un dato fatto è civile o meno. Pensavo alla morale. La morale varia nel tempo, ciò che oggi è considerato immorale ieri era morale o viceversa, oggi è considerato morale ciò che ieri era immorale. Nell’antica Grecia, per esempio, così come nell’antica Roma, la pedofilia era considerata una pratica diffusa, nessuno si scandalizzava se un uomo aveva come amante una fanciulla o un fanciullo e senza distinzione di classe. La pedofilia la praticavano i patrizi così come i plebei. Oggi, la massa della gente, aborra questa pratica e pertanto la pedofilia è considerata immorale. Fino a qualche secolo fa i rapporti fra omosessuali erano considerati immorali, venivano additati come “invertiti”, “pervertiti”, oggi i rapporti fra omosessuali sono accettati, così come sono accettate le convivenze al di fuori del matrimonio, una volta considerati uno scandalo. Era impensabile che due persone potevano vivere sotto lo stesso tetto senza essere sposati e non dare scandalo. Ciò mi induce a pensare che il senso di civiltà, così come la morale, possa essere si mutevole nel tempo ma soggetto al sentimento della massa della gente. Allora viene spontaneo chiedersi se la massa degli italiani sono concordi o no alle unioni civili. Certo se la massa è concorde questa legge non farebbe altro che legittimare ciò che la maggioranza degli italiani vuole, ma se non dovesse esserlo, questa legge è altro che un’imposizione di una minoranza sulla maggioranza del popolo. In questo caso la legge sulle unioni civili sarebbe una conquista d’inciviltà. Mi auguro che, nel caso di approvazione, possa seguire un referendum in modo che non rimanga alcun dubbio sulla legittimità della stessa. Ma siamo sicuri che in realtà si tratta di una questione di civiltà o più realisticamente si tratta solo di una questione venale? Pensiamoci bene. Oggi le coppie di fatto, siano esse etero o omo, non hanno alcun diritto, così come non hanno alcun dovere, di quelli riservati alle coppie sposate. Non conosco nei particolari quali diritti queste legge riserverà alle coppie di fatto, ma di uno ne sono certo: la legge prevede la pensione di reversibilità. Alla morte di un partner il superstite ha diritto alla pensione di reversibilità. Questo impone allo Stato la reperibilità delle somme che dovranno essere elargite. dove pensano di trovarle? Togliendole alle attuali pensioni di reversibilità. Cioè toglieranno alle attuali vedove/i delle coppie sposate per darle ai futuri vedove/i delle coppie di fatto siano esse omo sia etero.
QUESTA SI CHE E’ UNA CONQUISTA CIVILE.
25/02/2016