ISTITUZIONE DI UN REGISTRO DI "CATANESI PER NASCITA"

  

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Istituzione di un registro di “catanesi per nascita”

Sul giornale “La Sicilia” di oggi, 29-6-2014, a pag. 30 è riportato un articolo in cui si parla di un’iniziativa del PD catanese e ripresa dal sindaco di Catania Enzo Bianco, inerente l’istituzione di un registro di “catanesi per nascita” riservato a tutte le persone nate a Catania non cittadini italiani. Il sindaco, come lo stesso dichiara, si sente orgoglioso di portare in giunta tale iniziativa e giudica una sciocchezza non considerare concittadino chi è nato e vissuto in città. In merito a questa iniziativa vorrei chiedere al sindaco Bianco e al PD catanese “cui prodest”? e soprattutto a cosa serve? In tutti i comuni italiani esiste il registro “di stato civile” ove vengono riportati tutti gli atti riguardanti le persone fisiche: nascita, morte, matrimonio, cittadinanza, ecc.. Pertanto, chiunque nasca in Italia, anche se cittadino straniero, viene registrato sul registro di stato civile di quel comune. Perché istituire un ulteriore registro? Oppure, l’iniziativa tende ad istituire un registro diverso da quello in uso per gli italiani? (che razzisti!). E che diritti darebbe e che non hanno già, a coloro che, non cittadini italiani, nascono a Catania e vengono trascritti in questo speciale registro? E come fa il Sindaco Bianco a considerare concittadino una persona nata a Catania ma che non ci vive? Per motivi logistici e di contingenza, due dei miei tre figli sono nati a Catania, ed il terzo a Civitavecchia. Sono stati portati via dal luogo di nascita dopo un mese circa. Sono vissuti e vivono altrove, a Catania ci vengono da turisti, se va bene una volta all’anno, addirittura il terzo, dopo la nascita, ha visto Civitavecchia per la prima ed unica volta dopo 20 anni. Come fa il Sindaco Bianco o i cittadini di Civitavecchia a considerare concittadini i miei figli? Loro si sentono sì siciliani, anche quello che è nato a Civitavecchia, ma per il semplice fatto che hanno i genitori siciliani e sono cresciuti con la cultura siciliana, catanese. Amano i cibi siciliani, gli usi, i costumi, capiscono benissimo il dialetto siciliano. Ciò che fa dei miei figli l’essere siciliani o catanesi non è stato il luogo di nascita, bensì il modo in cui sono stati cresciuti ed educati. Essere concittadini significa partecipare alla vita cittadina del luogo in cui si vive, osservare gli stessi usi, gli stessi costumi, parlare la stessa lingua. Dopo tanti anni che una persona vive nello stesso luogo, ha acquisito il “modus vivendi” del luogo e partecipa alla vita cittadina, solo così, quella persona può definirsi “concittadina”.  Caro Sindaco Bianco, con tutto il rispetto istituzione che Le è dovuto, non dica buffonate, piuttosto pensi alle cose serie di cui la città di Catania ha bisogno, e sono tante. L’aeroporto di Fontanarossa, il terzo in Italia per flusso passeggeri, è stato declassato con notevole perdita di finanziamenti e non mi pare che sia stato fatto molto per impedirlo; la sezione di Catania del Tar Sicilia, terza in Italia per numero di procedimenti, è stata chiusa con notevole disaggio per la popolazione e notevole dispendio di denaro pubblico e non mi pare che si sia alzata la voce per impedirlo. Ma su questi argomenti, il Sindaco Bianco è in buona compagnia. Non mi risulta che in merito a ciò il caro Governatore Crocetta abbia fatto qualcosa, a lui basta sfilare al gay pride.

29-06-2014

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