IL REATO DI NEGAZIONISMO

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IL REATO DI NEGAZIONISMO

Anche in Italia vogliono introdurre il reato di negazionismo. Fatemi capire. Ciò significa che se io nego l’esistenza dell’olocausto vado in galera? Io non so se veramente l’olocausto c’è stato o non c’è stato. Io non c’ero. Molti sopravvissuti dai campi di sterminio tedeschi sono tornati a raccontarci  quello che succedeva lì. Ci hanno raccontato delle camere a gas, ci hanno raccontato degli stenti, delle torture e così via. Gli storici, o almeno alcuni, pochi o tanti che siano non importa, ci raccontano che il regime tedesco voleva l’estinzione del popolo ebreo. Va bene. Non ho alcun elemento per dire che non è vero ciò che i sopravvissuti e gli storici ci hanno raccontato. Altri storici i cosi detti “negazionisti”  dicono che è tutto un’invenzione. Non è vera l’esistenza delle camere a gas, non è vera l’intenzione del regime nazista di eliminare il popolo ebraico. Anche in questo caso io non ho alcun elemento per dire che i negazionisti stanno dicendo il falso. Allora mi chiedo perché  devo credere agli storici che raccontano dell’esistenza delle camere a gas e non credere ai “negazionisti”? o viceversa. Perché mi si vuole imporre con la forza della legge che devo credere all’esistenza dell’olocausto? Perché, leggendo le varie tesi e documenti non posso, io, farmi una mia opinione sull’argomento? Vogliamo censurare le opinioni personali? Quali sono gli interessi che stanno dietro a tutto questo? Perché, nonostante sono passati 70 anni si continua ad alimentare il dolore (o l’odio) per quello che un popolo (quello tedesco) avrebbe perpetrato contro un altro popolo (quello ebraico)? Sono tutte domande che un cittadino italiano che non ha vissuto quel periodo si chiede e non trova risposte. Voglio vivere il mio tempo nel mio tempo. Non voglio vivere il mio tempo in un tempo che non mi appartiene, né per storia né per cultura. Sarebbe ora di finirla con tutti questi ricordi, giornate di memorie, olocausti, deportazioni varie. A maggior ragione se tutto questo è realmente successo. Non si ha il minimo sospetto, che il continuare con questi ricordi, posa far nascere nei giovani, non solo ebrei, ma in tutti i giovani, un sentimento di odio nei confronti di quel popolo autore di quei misfatti? E’ questo che si vuole? Anziché dimenticare tutto e cercare una pacificazione universale, si alimenta l’odio? Lo scorso anno ho assistito alle celebrazioni della giornata della memoria, nel vedere quelle immagini, nel sentire quella la voce fuori campo che raccontava le sofferenze ed il martirio che gli internati avrebbero subito nei lager, vi assicuro che nel mio animo cominciava a nascere un sentimento di odio nei confronti dei carnefici. E’ questo quello che si vuole ottenere? Alimentare l’odio? O veramente c’è qualcos’altro dietro.

17/10/2013

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