NON HO ALCUN VALIDO MOTIVO PER VOTARE ALLE EUROPEE
Fra due settimane si terranno le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. Come nelle precedenti edizioni non andrò a votare. Lo so, votare è un dovere civico, ma non andrò lo sesso. Bisogna essere convinti di ciò che si fa, ed io non sono affatto convinto di questa Europa. Non è l’Europa che vorrei, né, così come è impostata, si potrà cambiare. Non è un’ Europa dei popoli, non è un solo grande Paese, non sono neanche gli Stati Uniti d’Europa. Non c’è un governo centralizzato che la governa. Così com’è l’Europa non esiste, se non per imporre direttive che, spesso, vanno a favore solo di alcuni Paesi, se non di uno solo. E’ l’Europa dei banchieri, dei finanzieri, dei poteri così detti forti. Non è l’Europa della gente. Non siamo e non potremo essere mai un solo grande Paese europeo. I presupposti che un insieme di genti possono definirsi un sol popolo sono diversi. Per esempio: avere la stessa Patria, la stessa lingua, la stesa cultura, gli stesi interesi strategici, gli stessi interessi economici. Ebbene, i popoli che abitano l’Europa non hanno nulla in comune di tutto ciò. Al momento non abitano lo steso Paese, così com’è concepita l’Unione Europa non si può considerare un solo grande Paese. Non si parla la stessa lingua e non credo che si potrà mai giungere ad avere un solo idioma. Pensate per caso che i tedeschi accettino di parlare francese o italiano o altro, oppure che i francesi o gli inglesi accettino, a loro volta di parlare tedesco o italiano? Assolutamente no. E allora? Ognuno continuerà a parlare la loro lingua. Non abbiamo la stessa cultura. Chi proviene dall’antica cultura greco-latina, chi dalla celtica, chi, come i Paesi dell’est è vicino ad una cultura filo russa. Gli interessi strategici sono alquanto variegati: chi ha interessi nel mediterraneo ed alla vicina africa come l’Italia ed anche la Francia, chi, invece, ha interessi per i vicini Paesi dell’est, come la Germania, chi invece ha altri interessi in altri parti del mondo, come l’Inghilterra. No, non potrà mai esserci una stessa politica estera. Ogni Paese ha interessi economici diversi, diversissimi e a volte in competizione. Alcune nazioni producono gli stessi prodotti ed è chiaro e legittimo che ognuno cerchi di attrarre la maggior parte di richieste. Ognuno cerca di trarre il maggior profitto. Per esempio: si fanno intese con i Paesi del Maghreb per vendere l macchinari, che magari vengono prodotti in qualche Paese dell’Europa centrale, ed importare, prodotti agricoli che magari si producono in qualche Paese dell’Europa meridionale. Certo ognuno fa i propri interessi. Non abbiamo nulla in comune nemmeno la storia ci unisce. E allora come si può convivere in un Paese de genere, se non accettando che qualche nazione detta le regole e le altre ubbidiscono. L’unica cosa che abbiamo in comune è la moneta. Grande trovata! La moneta unica è stata quella che ha amplificato il divario fra Paesi e a crearlo dove non c’era. Ovviamente il tutto a favore di alcuni o solo un Paese dell’Europa centrale. Eppure si sapeva benissimo che accettare quel cambio avrebbe avvantaggiato uno ed un solo Paese, sempre lo steso, a danno degli altri e soprattutto dei più deboli. Infatti dopo dodici anni di moneta unica, sempre quel solito Paese, ha aumentato in maniera esponenziale le esportazioni, e gli altri, soprattutto le dirette concorrenti, li hanno diminuiti, quasi annullati. Nel momento della nascita dell’euro, si è accettato di super-valutare la nostra e altre monete di altri Paesi dell’Europa meridionale e svalutare la moneta del solito Paese dell’Europa centrale (la scusa fu che si era appena riunificato e doveva sostenere la metà che arrivava dall’est). I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Mi chiedo, ma i governanti di allora, vi ricordate di quelli che dicevano che con l’euro si sarebbe lavorato un giorno in meno e guadagnato come se si lavorasse un giorno in più? Erano imbecilli, ignoranti o in mala fede? Certo è che dobbiamo lavorare due giorni in più e guadagniamo come se avessimo lavorato due giorni in meno. Ebbene, nonostante quello che sta succedendo ad alcuni Paesi dell’urozona, ancora molti governanti, ma per fortuna qualcuno sta rinsavendo, continuano ad insistere con questa Europa e con il suo veleno (l’euro) finché non ci condurrà ad una lenta ma inesorabile morte. Detto ciò, qualcuno mi dice per quali motivi dovrei andare a votare?
11/05/2014