CODICE BIANCO AL PRONTO SOCCORSO
Qualche giorno fa mi è stata recapitata una raccomanda, con tassa a carico (€7,46), indirizzata ad uno dei miei figli, da parte della ASL di Nettuno. La stessa recava un invito a pagare entro 30 giorni la somma di € 25 per un ticket non pagato a seguito di un intervento di pronto soccorso.
Cosa era successo. Alla fine dell’estate, mio figlio si trovava solo a casa, era un sabato sera ed all’improvviso notò un grosso rigonfiamento sul collo (un bubbone). Spaventato che potesse trattarsi di qualche puntura di vespa o calabrone, generalmente molto pericolose, tra l’altro quella sera ne giravano parecchie, si recò al pronto soccorso dell’ospedale di Nettuno. Il personale di servizio presso l’accettazione del pronto soccorso ha assegnato all’emergenza il codice bianco. Dopo alcune ore di attesa i medici che lo hanno visitato e tranquillizzato che non era nulla di grave, lo invitavano a recarsi, appena possibile, presso il proprio medico curante. Sul momento nessuno gli ha ricordato che l’intervento del pronto soccorso su un codice bianco prevede il pagamento del ticket e che pertanto si sarebbe dovuto recare presso l’apposito sportello per il pagamento.
All’accettazione nessuno gli ha chiesto i documenti. E’ stato registrato solo sulle dichiarazioni spontanee dello stesso. Avrebbe potuto dichiarare di chiamarsi Mario Rossi ed essere residente a Milano, o di chiamarsi Dimitru Cărtărescu ed essere romeno, l’addetto all’accettazione, lo stesso che ha deciso che quel tipo di emergenza era da classificare con codice bianco, ha trascritto pedissequamente quello che il ragazzo ha dichiarato. Ora a distanza di circa tre mesi la ASL chiede il conto. Giusto. La legge, per limitare gli interventi del pronto soccorso, prevede che le urgenze minori, quelle alle quali viene assegnato il codice bianco devono essere pagate. Ma chi paga? Tutti? No. Solo gli italiani onesti. Quelli che già pagano le tasse ed i contributi assistenziali. Gli extracomunitari, gli zingari, tutti quelli che si trovano in Italia senza un lavoro, senza una fissa dimora, magari fuggiti dai loro Paesi perché ricercati, tutti gli italiani disonesti che evadono le tasse o che non vogliono farsi riconoscere. Tutti questi non avrebbero pagato. O perché la ASL non avrebbe inviato loro la cartella di pagamento (a chi e dove la mandi se si tratta di un extracomunitario o straniero in genere) o che non gli sarebbe mai stata recapitata.
Per fortuna non era nulla grave. Economicamente sopravvivrò anche pagando i 25 € + i 7,46 di tassa della raccomandata. MA MI CHIEDO, PERCHE’ CHI PAGA REGOLARMENTE LE TASSE DEVE CONTINUARE AD ESSERE VESSATO DALLO STATO MENTRE GLI ALTRI (disonesti, extracomunitari, zingari, furbi vari, ecc.) LA FANNO SEMPRE FRANCA? LO STATO NON DOVREBBE DIFENDERE I PROPRI CITTADINI E GLI ONESTI E PERSEGUIRE GLI ALTRI? Questo, forse succede nei Paesi seri, ma non in Italia.
N.B. Questa non vuole essere una polemica nei confronti del personale del pronto soccorso dell’ospedale di Nettuno, peraltro molto disponibili e professionalmente preparati, ma nei confronti dello Stato Italiano per delle leggi assurde e che penalizzano gli onesti.
10/01/2014