2 GIUGNO DIMEZZATO. FESTA DEGLI ITALIANI AL RISPARMIO
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2 GIUGNO DIMEZZATO. FESTA DEGLI ITALIANI AL RISPARMIO
Come ogni anno il 2 giugno è un giorno di festa. Il giorno in cui gli italiani si stringono intorno alle Forze Armate, nel festeggiare il compleanno della Repubblica. E’ un tripudio di colori, di allegria, di famiglie intere che si assiepano dietro le transenne di via dei Fori Imperiali ad applaudire i rappresentanti delle istituzioni che sfilano orgogliosi di appartenere a questo Paese, a questa Repubblica. Oltre ai reparti delle Forze Armate e dei Corpi Armati e non Armati, sfilano anche i rappresentati civili delle Istituzioni, proprio a rappresentare l’unità del Paese. Nel nostro Paese si celebrano anche altre ricorrenze. 4 novembre: giornata delle Forze Armate e dell’unità nazionale, 25 aprile: giornata della liberazione, 1 maggio: festa dei lavoratori. Ma mai come in questa circostanza, istituzioni civili, militari e cittadini sono così vicini e concordi nel sentirsi Italiani. A differenza delle altre festività, spesso sentiti solo da una parte, il 2 giugno rappresenta la festa di tutti. E allora, in tempo di “revisione della spesa” si cerca di risparmiare proprio sulla festa di tutti. Conservando integre le altre. Quest’anno non solo sono state abolite tutte le celebrazioni pubbliche delle Forze Armate, ma la stessa festa di tutti gli Italiani è stata celebrata in tono minore. Per risparmiare. Ma quanto si è risparmiato? Certo non si risana il bilancio dello stato a non far sfilare i mezzi o a non far volare le frecce tricolori: vanto della nostra aeronautica ed apprezzati in tutto il mondo. Quanto si è risparmiato a non farle volare. Non lo so con esattezza, ma sicuramente non più di quanto spende il Quirinale in una sola ora, (26.000 €, tanto spende ogni ora il nostro Presidente). Se poi consideriamo che, comunque, i nostri piloti devono esercitarsi, non mi sembra che si sia risparmiato chissà quanto. Una festa dimezzata, sacrificata sul finto altare del risparmio, ma in realtà si continua a prendere in giro i cittadini con dei falsi risparmi, come la finta abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. I nostri politici continuano a non capire che la corda sta arrivando al punto di rottura.
02/06/2013