L'ISLAM E LA DEMOCRAZIA
Qualche ora fa l’ANSA ha dato la notizia che Al Qaida nel Maghreb islamico ha rivolto un appello ai suoi seguaci a "seguire l'esempio" dell'attacco al consolato Usa a Bengasi e a uccidere tutti gli ambasciatori americani nell'area. Islam e democrazia: due termini in antitesi. Dove c’è l’Islam non c’è democrazia. Sono assolutamente inutili tutti gli sforzi, che gli USA fanno nel mondo islamico, per portare la democrazia. I musulmani vogliono vivere al loro modo ed ogni tentativo di democratizzazione che il mondo civile cerca di portare è vista come una interferenza malefica che deve essere combattuta. Loro sono convinti di essere nel giusto e noi occidentali, per loro, siamo il male. Non c’è alcun livello di civilizzazione fra i musulmani, sono quelli che sono. E sono felici di esserlo. Ogni sforzo del mondo civile non solo è inutile ma controproducente. Il filmato blasfemo su Maometto è solo il pretesto per scatenare il loro odio sull’occidente. Gli USA sono quelli che corrono i maggiori pericoli, per il semplice fatto che sono i paladini delle libertà e della civiltà. Pertanto è il nemico n. 1 da battere. Poi viene il resto dell’occidente, cominciando dai Paesi meno tolleranti fino ai più tolleranti. Ma anche i Paesi come l’Italia, che non solo sono tolleranti con i musulmani, ma addirittura offrono loro qualsiasi tipo di agevolazione, sono in pericolo. Il musulmano non conosce mezzi termini: o sei con loro o sei contro di loro. O sei musulmano o sei un infedele da convertire o abbattere. Questo è l’Islam! E allora? La lotta per la democratizzazione dei Paesi islamici è destinata a fallire miseramente. Gli eventi, purtroppo, lo dimostrano. E allora? Ci convertiamo tutti all’islamismo? Non so quanto ciò sia possibile, in un mondo in cui il livello di civiltà è ormai così avanti tornare indietro sarà assolutamente impossibile. E allora? E allora è meglio che questa gente se ne stia nei loro Paesi a fare ciò che vogliano con chi vogliano, lasciandoli al loro livello di inciviltà. Chiudere i confini e ricacciarli indietro quando approdono nelle nostre coste. Invitando nel contempo gli USA a starsene a casa loro e non andare in giro per il mondo a creare casini che poi gli altri si devono sorbire.
18/09/2012