GIORNATA DI LUTTO NAZIONALE

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GIORNATA DI LUTTO NAZIONALE

Ieri è stata giornata di lutto nazionale. Ed immancabilmente, come per qualsiasi decisione, si sono innescate le polemiche. Alcuni sindaci, molti o pochi, a secondo dei punti di vista, si  sono rifiutati di mettere le bandiere a mezz’asta. Molti cittadini si sono ribellati all’idea di rispettare il lutto nazionale per commemorare la morte di stranieri che stavano per approdare clandestinamente sul Patrio suolo. Il popolo, quello che vive le città i paesini, quello che tutti i giorni vive le strade per tirare a campare, quello che si trova senza lavoro, quello che si deve confrontare con la povertà, che deve lottare per la sopravvivenza, difficilmente comprende le decisioni prese di chi vive i salotti buoni, vive le stanze del potere, non deve lottare per arrivare a fine mese, e vive in stanze dorate lontane dal popolo che governa o che dovrebbe governare. Certo la morte è morte per tutti. La morte non guada in faccia nessuno. Di conseguenza nessuno dovrebbe guardare in faccia i morti. Bianchi, neri, gialli, cristiani, musulmani, buddisti, donne, uomini. Da morti non hanno più un colore, una religione, un sesso. Per la morte e nella morte siamo tutti uguali. È segno di grande civiltà rattristarsi per la morte di qualcuno, sant’uomo o delinquente che fosse. La morte è un grande triste momento. Nessuno dovrebbe gioire dinanzi alla morte di un essere umano, anche dinanzi alla morte dei più feroci assassini. È giusto addolorarsi di fronte ad una così immane tragedia. Ma bisognava addolorarsi allo stesso modo di fronte alla tragedia della Costa Concordia, bisognava addolorarsi di fronte alla tragedia del pullman caduto dal viadotto, di fronte alla tragedia del molo Giano di Genova o delle tante tragedie che hanno colpito il popolo italiano. Allora si. Allora la gente avrebbe capito ed avrebbe partecipato al lutto nazionale, sentendo questa tragedia anche propria. Fino a quando il popolo italiano non riceverà lo stesso trattamento di cui, oggi, godono stranieri clandestini, rom ed extracomunitari in Italia, la gente continuerà a non capire, anzi, vedrà questi come coloro che vengono nel nostro Paese a togliere il poco pane che ancora abbiamo dalla bocca dei nostri figli. L’Italia è un grande Paese ed il popolo italiano è un grande popolo. Purtroppo, Paese e popolo sono governati da piccoli uomini, incapaci di assumersi le responsabilità che il loro Alto Ufficio richiede. Il dramma che in questi giorni si sta vivendo sulle coste siciliane richiederebbe ben altre decisioni, che limitarsi a dichiarare il lutto nazionale. Se non si avrà il coraggio di imporre una severa legge sull’immigrazione clandestina e si continuerà con il falso buonismo all’italiana, si continuerà inevitabilmente, non solo ad assistere a questi drammatici avvenimenti, ma a fomentare l’odio contro lo straniero clandestino.

05/10/2013

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