CONTINUA LA STRAGGE DEGLI IMMIGRATI
Altri morti. Ormai le coste siciliane sono un immenso cimitero. Tragedie su tragedie. Migliaia e migliaia di poveri disgraziati lasciano i loro Paesi, martoriati dalle guerre e dalla povertà nella speranza di trovare l’eden nel vecchio continente. Si imbarcano in carette del mare, affidandosi ad organizzazioni criminali, il cui unico interesse è quello di incassare il denaro senza dar loro la benché minima garanzia di riuscita dell’impresa. Gente che raccoglie tutto i denaro possibile vendendo quel poco che possiedono per pagarsi un passaggio per il paradiso, senza sapere che molto spesso il viaggio è diritto per l’inferno e senza ritorno. Donne, bambini, giovani uomini alla ricerca di una vita migliore, che troppo spesso non riescono neanche ad intravedere e forse neanche ad accarezzarne il sogno. Carrette piene di esseri umani, trattate come oggetti, spinti in acqua senza sapere se sanno nuotare o meno. Al “Caronte” di turno non gli importa, tanto lui ha già incassato, deve solo liberare la carretta e salvarsi, magari per andare a preparare un altro viaggio, un altro carico di morti viventi. Poveretti, qualcuno gli ha detto che in nel vecchio continente troveranno il benessere, la felicità. Qualcuno ha detto loro che in Italia possono trovare il paradiso che tanto sperano. Qualcuno gli detto che in Italia verranno accolti, curati, sfamati, vestiti. Qualcuno ha detto loro che in Italia daranno loro una casa, un lavoro. Insomma, qualcuno ha detto loro che il paradiso è a due passi, basta imbarcarsi, attraversare il mediterraneo ed il gioco è fatto. Non vi preoccupate gli italiani sono lì che vi aspettano. Ed i poveri illusi danno a questo qualcuno tutti i loro risparmi e vanno incontro all’ignoto. Bande criminali, assassini tanto quanto i vari politi italiani che, ormai da alcuni anni, hanno adottato una politica sciagurata nei confronti dell’immigrazione. La politica dell’accoglienza indiscriminata, è un doppio crimine. Sia nei confronti di questi poveretti, i quali, illusi da questa dissennata politica dell’accoglienza, si convincono a partire e molto spesso trovano la morte, magari restando nel loro Paese sarebbero sopravvissuti. Ed è un crimine anche nei confronti degli italiani. La situazione economico-finanziaria e sociale del nostro Paese, al momento, non ci permette di poter sostenere questa enorme massa di immigrati. Un popolo che sta arrivando, ormai, allo stremo, non può accettare una simile situazione. Forse, sarebbe il caso che per il momento i nostri governanti cambiassero orientamento sull’immigrazione e sul trattamento degli immigrati. Riportiamoli nel loro Paese. Dissuadiamoli, o quanto meno non incoraggiamoli dando agli immigrati la precedenza nell’assegnazione delle case popolari, così come hanno fatto a Milano, dando loro la precedenza nell’assegnazione degli asilo nido, dando loro la precedenza nei concorsi pubblici, come auspica la sig. Kyenge, o la sig. Boldrini, dando loro le pensioni, mentre le neghiamo agli italiani. Beh se si continua così allora tutti questi morti devono averli sulla coscienza anche loro al pari di quegli assassini degli scafisti.
03/10/2013