LE ISTITUZIONI AL “GAY PRIDE”
Oggi a Palermo e a Roma si celebra il “gay pride”, ovvero l’orgoglio omosessuale. Ognuno può essere legittimamente orgoglioso di ciò che è o di ciò che ha. Io per esempio sono orgoglioso di essere eterosessuale e di avere una famiglia composta da una moglie e tre figli. Ho detto famiglia e non famiglia tradizionale, perché non esiste una famiglia tradizionale e una non tradizionale. La famiglia è l’istituzione fondamentale in ogni società umana, fondata sul matrimonio, con i caratteri della esclusività, della stabilità e della responsabilità, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale. Si riproduce e perpetua. Parole chiare, precise. La natura ha creato l’uomo e la donna, due specie diverse e complementare, dall’unione delle due specie ed attraverso un atto d’amore la specie umana si riproduce e perpetua. Ciò non è possibile fra due persone della stessa specie. Dall’unione di due uomini o due donne non può esserci vita. Qualsiasi atto d’amore, anche il più intenso fra due esseri della stessa specie non può procreare e la specie umana non si perpetua. Se la natura avesse voluto ciò ci avrebbe fatto come le lumache. Queste sono degli ermafroditi incompleti, ovvero posseggono sia l’rogano maschile sia quello femminile e per potersi riprodurre devono accoppiarsi fra di loro, inseminandosi a vicenda. Gli esseri umani no. Pertanto, dall’unione di due esseri umani della stessa specie non può esserci vita e, pertanto, non può esserci famiglia. Nonostante ciò, anche gli omosessuali hanno diritto a vivere insieme e godere di tutti gli altri diritti cui godono tutti gli esseri umani. Oggi si discute sempre di più sul diritto degli omosessuali, non solo di sposarsi fra di loro, ma anche di poter adottare dei bambini. Ma la cosa che maggiormente mi fa riflettere sulla deriva della nostra società è il fatto che se ne discute e anche molto. In tutte le trasmissioni di approfondimento, sia della tv di stato sia in quelle commerciali se ne parla, dando voce a tutti, sia agli interessati sia ai politici ed ognuno dice la propria. Ma la cosa che mi fa riflettere ancora di più e che i rappresentanti istituzionali ne parlano e prendono la cosa sul serio. Proprio oggi, la terza carica dello Stato tal Sig.ra BOLDRINI, insieme alla ministra per le pari opportunità, tal Sig.ra IDEM, ha aperto la sfilata nel “gay pride”. Posso capire i politici che sono in cerca di consensi, visto che anche gli omosessuali hanno diritto di voto, ma i rappresentati delle istituzioni? Sig.ra BOLDRINI e Sig.ra IDEM pensate a svolgere il compito che vi è stato affidato con il massimo impegno in piena coscienza e senza alcuna partigianeria. Ognuno è libero di vivere come vuole o come può e nessuno deve impedirlo, ma per favore, non tocchiamo la sacralità della famiglia.
15/06/2013