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DOPO OGNI ELEZIONE

Puntualmente il giorno dopo le elezioni, si aprono i balletti delle dichiarazioni e delle analisi del voto. Questa mattina i giornali titolavano: trionfo del PD, sconfitta del PDL, crollo del M5S. Governo a rischio. Ad ogni tipo di elezioni si cerca in qualche modo di dare un significato politico. I vari commendatori si esibiscono in certi contorsionismi mentali pur di dare un significato politico ad ogni cosa. Non è così non può essere così. Ogni avvenimento ha un suo significato e non può essere paragonato ad altri, soprattutto nelle elezioni. Almeno in Italia. Le elezioni amministrative sono diverse da quelle provinciali, regionali e soprattutto da quelle politiche. Nelle elezioni amministrative i candidati sindaci sono gente del luogo che vivono nel posto, sono nati in quel comune ed hanno i parenti in quel comune, spesso lavorano fra quella gente. Pertanto, i cittadini che sono chiamati al voto, prima della parte politica cui appartengono i candidati, guardano ed esaminano i soggetti per quelli che sono, per l’attività svolta per i rapporti che hanno con i concittadini, solo pochi li votano per l’appartenenza politica. Tanto è vero che molto spesso nelle elezioni amministrative si trovano liste civiche. Dare, pertanto, una valenza politica a questo tipo di elezioni è assolutamente fuori luogo. Comunque, anche le amministrative hanno un loro significato, danno dei segnali, danno delle indicazioni, non politiche, ma ai politici. Quello che ci dicono questo tipo di elezioni non è quanto i vari partiti sono aumentati o diminuiti nelle preferenze degli elettori, ma altro. Vediamo cosa hanno voluto dire gli elettori in questa tornata elettorale. A mio parere nell’ultima tornata elettorale si possono fare due riflessioni forse anche tre. Prima riflessione: la maggioranza degli italiani non è di sinistra. Seconda, il 51.1% degli italiani è nauseata dall’attuale politica e dagli attuali politici. Volendo possiamo affermare che la protesta, capitanata da Grillo, non convince più. Prima riflessione. Da quando il nostro Paese è diventato una Repubblica, gli elettori di sinistra si sono sempre recati alla urne, basta confrontare i voti e  non le percentuali, nelle varie tornate elettorali e ci si accorge facilmente che il numero di voti accordati alle varie sinistre sono pressoché sempre uguali. Infatti l’elettore di sinistra quando va al voto non esamina i programmi dei candidati e poi decide, l’elettore di sinistra va a votare per il candidato di sinistra punto. Pertanto come è dimostrato da sempre, più alto è il dato di astensione è più alta è la percentuale dei voti ottenute dalle sinistre. Al contrario, con un’alta affluenza alle urne la vittoria del centro-destra è garantita. Quindi, possiamo affermare che la massa degli italiani, circa il 75%, non sono di sinistra.  Non capisco, pertanto, il trionfalismo delle sinistre. Seconda riflessione. Gli italiani sono stanchi, stufi, di questa politica e soprattutto di questi politici, mi verrebbe da dire politicanti, ma non si può. Da mesi, anzi già da un paio di anni l’Italia è ridotta sull’orlo del baratro, per politiche sbagliate, da scelte monetarie e finanziarie errate, il popolo è giunto al suicidio perché non c’è più lavoro,  non c’è più speranza. Tutti chiedono sacrifici, lacrime e sangue. I cittadini non sanno più dove prendere i soldi per pagare le tasse ed i nostri politici continuano a prenderci in giro. Bisogna ridurre le spese, bisogna controllare le uscite. Ebbene aumentano le tasse, meno soldi da spendere, fabbriche che chiudono per mancanza di produzione, lavoratori licenziati o in cassa integrazione. Una spirale micidiale. Ed i nostri governanti? Da tutte le parti gli viene chiesto di ridurre il costo della macchina pubblica e loro cosa fanno? Una finta abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, finta, perché a conti fatti fra il 2X1000, gli affitti e telefoni pagati dallo Stato, pubblicità elettorale e politica gratuita, alla fine la somma non cambierà, o forse…. Terza riflessione. Alle elezioni politiche Grillo era riuscito ad intercettare la protesta. Molti elettori stufi di tutto e tutti, gli ha accordato la fiducia nella speranza, primo che la vecchia politica afferrasse il messaggio e cambiasse rotta, secondo che il Grillo e i grillini usassero la fiducia degli italiani per dare una svolta al Paese. Ma nulla. Sia per il primo punto e cioè i nostri politici non vogliono assolutamente sentir parlare di cambiamento, sia per il secondo punto, i grillini impiegano il loro tempo a litigare fra loro per definire se ritornare parte dello stipendio o no. Se documentare le spese o no, se cacciare o no dal movimento un parlamentare grillino che ha concesso una intervista. Voto sprecato! In tutto questo il centro-destra sta a guardare, non prende iniziative, sta alla finestra come se tutto ciò accadesse in un altro Paese e non nel nostro. Non c’è nessuno che prende l’iniziativa ed approfitta di questo momento per proporre ciò che il popolo vuole. Ed il popolo, certo, non vuole che tutto rimanga così come è. Ricordate in Italia c’è il 75% che non è di sinistra ed il 51,5% che è stufo di tutto e tutti. Il messaggio è servito.

 

11/06/2013

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